Effect of bone-conducted vibration of the midline forehead (Fz) in unilateral vestibular loss (uVL). Evidence for a new indicator of unilateral otolithic function
L’effetto della vibrazione portata per via ossea ad Fz (linea mediana della fronte) in pazienti con perdita unilaterale della funzione vestibolare (uVL). Evidenza per un nuovo indicatore della funzione otolitica unilaterale
L. Manzari1 2 3, A.M. Burgess3, I.S. Curthoys3
1 MSA, ENT Academy Center, Cassino, Italy; 2 Department of Experimental Medicine and Pathology, “La Sapienza” University, Rome, Italy; 3 Vestibular Research Laboratory, School of Psychology, University of Sydney, NSW, Australia
Summary
Recently, a new indicator of vestibular otolithic function has been reported: it is a series of negative-positive myogenic potentials recorded by surface electrodes on the skin beneath the eyes in response to bone-conducted vibration (BCV) delivered to the forehead at the hairline in the midline (Fz). The potential is called the ocular vestibular-evoked myogenic potential (oVEMP) and the first component of this (n10) is a small (~ 8 μV), short latency (~ 10 ms), negative potential. In healthy subjects, who are looking up, the n10 responses to Fz bone-conducted vibration are symmetrical beneath the two eyes. In the present investigation, in 17 patients with unilateral surgical vestibular loss, marked asymmetries were observed between the n10 beneath the two eyes: n10 is small or absent beneath the eye on the side opposite the operated ear, confirming previous evidence that n10 is a crossed vestibulo-ocular response unlike p13 of bone-conducted vibration cervical VEMPs (cVEMPs) is a ipsilateral vestibular response and also it is absent in this type of subjects. These results, together with evidence from patients with superior vestibular neuritis allow us to conclude: the asymmetry of the n10 response to Fz bone-conducted vibration is an indicator of utricular macula/superior vestibular nerve dysfunction on the operated side in patients with unilateral vestibular loss.
Riassunto
Di recente in letteratura è stato presentato e descritto un nuovo indicatore della funzione otolitica. Il nuovo elemento elettrofisiologico è rappresentato da una serie, negativa-positiva, di potenziali vestibolari miogenici registrati mediante elettrodi di superficie posti sulla cute proprio sotto gli occhi del soggetto sottoposto ad esame. Tali potenziali sono evocati e documentabili in risposta ad una vibrazione ossea portata dall’esaminatore al cosiddetto punto Fz, il punto mediano della linea di inserzione del cuoio capelluto con la fronte. Il potenziale è denominato Potenziale Evocato Vestibolare Miogenico Oculare (oVEMP). È costituito da una “piccola” componente (onda n10) in termini di ampiezza (~ 8 μV), a breve latenza (~ 10 ms). La caratteristica fondamentale della onda n10 è che il grafo elemento è negativo. Dunque in soggetti sani che guardano verso l’alto, l’onda n10 in risposta allo stimolo vibratorio portato al punto Fz è simmetrica in termini di ampiezza. Noi abbiamo dimostrato che in 17 pazienti sottoposti in precedenza a chirurgia del basicranio con susseguente perdita totale, o pressoché totale, della funzione vestibolare, si possono evidenziare marcate asimmetrie tra le due onde n10 registrate sotto i due occhi. La n10 infatti è piccola o assente sotto l’occhio controlaterale al lato operato. Tale risultato conferma e valida precedenti evidenze. L’onda n10 infatti è una risposta vestibolo oculare crociata a differenza dell’onda p13 del Potenziale Evocato Vestibolare Miogenico Cervicale (cVEMPs), risposta vestibolare ipsilaterale, anch’essa similmente assente nella coorte di pazienti presa in esame. Tali risultati, insieme con l’evidenza che deriva dai soggetti affetti da nevrite della componente del Nervo Vestibolare Superiore, ci portano a concludere che la ridotta o assente onda n10, in risposta alla stimolazione condotta per via ossea, è un indicatore dell’assente funzione della macula utricolare, ovvero della disfunzione del nervo vestibolare superiore del lato operato in pazienti con perdita totale, o pressoché totale, della funzione vestibolare unilaterale.